La migliore noise band europea? Girl Band. Con un nome così e quei visi puliti ti aspetteresti una roba ballabile e pure un po' folk e invece fai partire il secondo disco "The Talkies" e vieni sorpreso dalla quantità di rumore che i loro strumenti riversano verso l'ignaro ascoltatore.
"The Talkies" arriva a quasi 5 anni dal debutto "Holding Hands With Jamie" che fece parecchio parlare di sè e aprì il varco per le nuove generazioni di noise rockers, soprattutto irlandesi (Fontaines D.C., The Murder Capital). Poi però il cantante Dara Kiely decise di congelare tutto rischiando di mettere il progetto definitivamente in soffitta. Per fortuna ha capito che l'unico modo per combattere i propri demoni è quello di affrontarli in musica. Ed ecco che "The Talkies" è un'apocalittica e informe lotta sotto forma di chitarre fischianti, urla dolorose, beat incessanti. E se l'unica vera canzone, ovvero il singolo "Going Norway", viene messa in apertura, proseguendo con l'ascolto del disco abbiamo a che fare con un viaggio disturbante e senza appigli. Non c'è luce nella musica dei Girl Band, non c'è speranza e non c'è salvezza: solo una massa informe di sensazioni disagiate.
Ascoltare "The Talkies" fa male alle orecchie, al cuore e allo spirito ed è proprio quello che una band noise dovrebbe sempre trasmettere a chi la ascolta.
[Dale P.]
Canzoni significative: Aibohphobia, Going Norway.
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