Mirko Spino sembra il Lester Bangs italiano. Appassionato allo stesso modo di Jazz e di Rumore (inteso come musica e quindi meritevole di lettera maiuscola) spiazza ad ogni uscita della sua piccola e splendida Wallace. Con questa consapevolezza tutte le volte che devo scrivere qualcosa sui "suoi" dischi mi viene da piangere. Come può un'umile scribacchino (ma anche il più quotato dei critici ora in circolazione) permettersi di criticare le sue pubblicazioni?? Mirko è uno che di musica ne capisce molto di più di me, di te e, almeno del 95% della popolo italiano. Non puoi fregarlo, non puoi criticarlo. Rimane comunque superiore...
Quindi tutte le volte è la stessa storia. Scrivere di un disco Wallace è' impossibile. Ma devo farcela, altrimenti non potrò più scroccare nessun disco e mi toccherà svenarmi per avere tutta la discografia dell'etichetta. E via di vaglia postali al mitico P.O.Box 52 (ma voi non fregatemi l'idea: non aprite altre webzine per scroccargli i dischi; comprateli che sennò Mirko chiude la Wallace e si terrà le gemme preziose solo per lui!!).
Bene... dopo questo preambolo ecco la recensione del disco.
Gianni Gebbia, Lukas Ligeti e Massimo Pupillo sono un jazz-trio Sax/Basso/Batteria. Non nell'estetica destrutturante alla Zu (nei quali milita Massimo) ma in quella citazionista e più classica del genere. Nessuna invenzione, nessuna genialata ma solo amore per il genere. Certo noi venticinquenni divoratori di grind-metal avremmo gradito molti più brani come "Golf?No Sir! Prefer Prison Flog" dedicato appunto a John Zorn ma state certi che, durante l'ascolto del disco, non vi ritroverete mai a pensare jazz=sbadiglio.
"The Williamsburg Sonatas" è un disco in cui il sax fa da padrone, accompagnato dall'uso sperimentale del basso e dalla ritmica aperta della batteria. E voi, che mi conoscete bene, sapete che la mia formazione preferita nella musica è proprio di questi tre elementi. E ascoltandolo coltivo la speranza di vederli dal vivo in qualche locale fumoso (clandestino, ovviamente) con gente (tre persone) triste e annoiata, mezza sbronza e il sottoscritto che li guarda di nascosto pensando che sia la cosa più figa di tutti i tempi sperando che non finiscano mai di sudare dietro ai loro strumenti.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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