Al terzo album i Gea eseguono una notevole sterzata sonora. A partire dal cambio di bassista (ben evidenziato anche dalla produzione di Giulio Favero che lo inserisce in primissimo piano) per arrivare all'attitudine sonora.
Dagli esordi "stoner" influenzati da Motorpsycho e QOTSA si arriva ad un rock più asciutto (sempre di vaga ispirazione stoner) e sognante. Immaginatevi un'improbabile incrocio tra One Dimensional Man e Tre Allegri Ragazzi Morti. Potenza sonora "sonica" e "post" che accompagna storie di quotidiana follia (come dicevano nell'esordio "questa ruota corre / mi accompagna e serve / a scoprire storie / che aprono la mente").
Il guaio dei Gea è che per loro natura rifiutano ogni concessione furbesca. Risultano quindi una band per pochi. Coloro che sapranno ascoltare e troveranno il tempo di dare un'occasione al rock muscoloso ma gentile dei Gea godranno di canzoni semplici ma capaci di comunicare direttamente al cuore. Ma attenzione: sono al di fuori di ogni trend. E questa cosa potrebbe renderveli indigesti o inutili. Scegliete da che parte stare...
[Dale P.]
Canzoni significative: Acute Mountain Sickness, Aquarello.
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