Fra vent'anni ci ricorderemo del post-punk come la musica della pandemia. Nessun genere ha saputo (ri)generarsi artisticamente come quello che riprende la musica dei primi anni 80 grazie ad un notevole numero di ottime band, per di più nuove. Fontaines D.C. sono partiti in sordina, un po' come avvenne con gli Idles. Il primo disco fu incensato dalla critica, il secondo dagli appassionati e il terzo (questo) dal grande pubblico. La qualità, fortunatamente, si è sempre mantenuta alta complice una formula invero piuttosto semplice che mescola le cupezze dark di Joy Division, Smiths e Cure e la semplicità melodica brit rock di Oasis, Verve e simili. Con questi riferimenti era inevitabile colpire l'immaginario del grande pubblico, complice anche il visino attraente del cantante Grian Chatten, ma per fare i numeri e passare alla storia occorre la qualità. Ebbene i Fontaines D.C. la qualità ce l'hanno: sanno giocare bene le loro carte, senza andare troppo in là.
"Skinty Fia" è un ottimo terzo disco, purtroppo per chi li segue dall'inizio viene meno l'effetto sorpresa ma è inevitabile. Saranno gli U2 del futuro? Non importa: sono i Fontaines D.C. di oggi.
[Dale P.]
Canzoni significative: Jackie Down The Line, I Love You.
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