Le band che hanno in testa di suonare musica violenta senza rimanere irretiti in schemi compositivi fuori dal tempo hanno capito che l'unico dogma da seguire fedelmente è la contaminazione, la fusione di stili differenti.
Retaggio del nu-metal, sia chiaro a tutti, detrattori compresi che con fare anti-storico (a volte per pura posa, diciamocelo) continuano a sputare veleno facendo leva sulla rinomata mercificazione di uno dei momenti più importanti del metallo, quello in cui la sua proverbiale ortodossia è crollata in via definitiva.
Sgombriamo subito il campo da equivoci però: i Five Star Prison Cell non suonano nu-metal, bensì partono dal brutal death metal (spesso si affaccia gentaglia del calibro di Cryptopsy e Neuraxis tra i grovigli di ferro acuminato) per poi aprirsi a diversi modi di intendere l'estremo musicale odierno.
Folli come dei Mr Bungle ancora più esasperati (sentite "The Rise And Fall Of Red Sparowes", schiusa da un dissonante giro sul quale si staglia un'inattesa voce femminile), i quattro australiani devono inevitabilmente tanto agli Idiot Flesh (e di conseguenza, ai discendenti Sleepytime Gorilla Museum). Ce lo dimostrano canzoni come "Obtuse: The Essence Of Indifference" (che al suo interno ha andature swingate), "Deloris" ed "Army Of The Vigilant", quest ultimo squilibrato delirio di estrema violenza.
Si potrebbero tirare in ballo un bel pò di gruppi ben più blasonati dai quali inevitabilmente i Five Star Prison Cell attingono: i Nile e gli sfortunati Decapitated nelle isterie dell'opener "Do The World A Favour", i Cephalic Carnage di "Anomalies" negli incubi di "The Harridan Marathon", i Botch negli stridori tipicamente post-core delle chitarre di "Pinholes".
Ma in questo quadretto folto di nomi va detto che la banda di Melbourne ci mette molto del suo per risultare facilmente identificabile, lavorando su strutture che godono di buone interpunzioni, circolarità dei riff, complessità nell'impianto ritmico. E non da escludere, una giusta dose di personalità che emerge nonostante lo spettro di ascendenze.
Sono al secondo lavoro su lunga distanza e vi preghiamo di maneggiare con estrema cura questo "Slaves Of Virgo" se non volete procurarvi ustioni di quarto grado. Siete stati messi in guardia.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: Obtuse; The Essence Of Indifference; Deloris; The Rise And Fall Of Red Sparowes; The Harridan Marathon.
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