Lo diciamo subito senza girarci troppo intorno: da Through The Dog's Eye ci si aspettava di più. Ma da una band come gli Ephel Duath non solo ci si aspetta un grande album ma che sia pure in grado di rimanere negli anni come punto di riferimento. Through The Dog's Eye è, invece, un disco sotto voce giocato sull'alternanza di chiaro/scuri generati dalla chitarra di Davide Tiso e assecondati dalla voce di George Lo Russo (che recentemente ha abbandonato). Mentre nei dischi precedenti gli ingredienti erano si gli stessi ma decorati e "gonfiati" con l'uso di una vera e propria band qui è tutto ridotto all'essenziale. Niente basso, chitarra e voce in primo piano e una batteria a dettare i tempi.
Ne guadagna il carattere della band, non essendo più filtrata da altre personalità ma ne perde il fascino dell'ascolto, che consapevole o meno si ritrova un disco zoppo.
Sia chiaro: non c'è niente al mondo che suona come Ephel Duath, quindi questo rimane un prodotto irrinunciabile per tutti coloro che vogliono un disco sperimentale, ben suonato, ricco di idee sbilenche e atmosfere particolari.
E' un disco consigliabile a chi non ha mai ascoltato la band? No, quello è Pain Necessary To Know (lo dice pure il titolo!). Ma mettere in primo piano la propria fragilità ha creato una strana spaccatura fra intenzione e risultato finale.
Un disco piacevolmente imperfetto. Forse necessario per ricominciare un'altra avventura.
[Dale P.]
Canzoni significative: Bella Morte, Gift.
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