Sebbene abbia un carattere controverso Phil Anselmo è un signor cantante. Certo, dal vivo non è sempre in forma ma su disco ha sempre offerto ottime prestazioni. Ecco perchè la curiosità per gli En Minor è tanta: il progetto "acustico" avrebbe mostrato un'anima inedita dell'ex Pantera. I più attenti si ricorderanno i Southern Isolation con l'allora moglie Opal, e sanno bene che Phil pur con il suo consueto stile grezzo non ha mai disdegnato la chitarra acustica. I pezzi contenuti in questo esordio provengono dal vissuto di Phil, alcuni lo accompagnano praticamente da una vita e finalmente vengono terminati con l'aiuto di Stephen Taylor (Superjoint, Philip H. Anselmo & The Illegals, Woven Hand, 16 Horse Power), Kevin Bond (Superjoint, Christ Inversion, Artimus Pyledriver et al), Jimmy Bower (Eyehategod, Down, Superjoint) e altri amici formando una vera e propria superband di romantici rocker southern.
Il risultato è al di sopra delle aspettative. La voce di Anselmo è plasmata su toni bassi ruvidi a cavallo fra quella di Steve Von Till (Neurosis), Nick Cave, Tom Waits e Mark Lanegan e la musica si muove di conseguenza in brani dal sapore dark-folk. Anselmo mostra di aver studiato molto e di avere le idee molto chiare sulla direzione del "suo" disco che in un certo senso potrebbe essere amato dai fan dei Pantera quanto il progetto Mad Season fu amato dai fan degli Alice In Chains e dei Pearl Jam.
Non siate snob e lasciatevi stupire.
[Dale P.]
Canzoni significative: On The Floor, Blue.
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