Emma Ruth Rundle e' un piccolo grande talento che sta riscaldando i cuori di coloro che la incrociano.
Un po' di storia: chitarrista nei Red Sparowes; heavy post rock con tre dischi su Neurot, uno su Conspiracy e due split su Robotic Empire uno con con i Grails e l'altro con Gregor Samsa. Per non dimenticare il mitico Triad EP in compagnia di Made Out Of Babies e Battle Of Mice (quanto ci mancano?). Emma arriva alla fine in una formazione che ha visto anche membri di Isis e Halifax Pier tra le sue fila.
Emma e' una chitarrista "post rock": milita anche in Marriages (quasi shoegaze) e Nocturnes (piu' folk), pubblica un disco di droni di chitarra registrati durante il tour dei Marriages e collabora con formazioni amiche (Taiga, Cinder Cone).
Some Heavy Oceans e' pero' una raccolta di canzoni: molto folk, molti arpeggi, parecchio riverbero. Ma, stranamente, piu' che risultare dark alla Chelsea Wolfe e' quasi grunge. Probabilmente sara' la camicia di flanella nella copertina di "Electric Guitar I", o il tour americano in compagnia di King Buzzo ma l'intensita' dell'interpretazione vocale di Emma e' decisamente piu' enfatica e meno sognante delle sue colleghe.
Oltre al curriculum, Emma confeziona un disco ricco di ottime canzoni, a prescindere dai generi. Canzoni in punta di dita, decisamente notturne e avvolgenti suonate in modo raffinato e graffiante.
Un disco che sara' capace di tenervi compagnia a lungo.
[Dale P.]
Canzoni consigliate: Shadows My Name, Run Forever.
|