Buon lavoro per alcuni, inascoltabile per altri, l'uscita di Black Masses ha nettamente diviso i suoi ascoltatori generando un gran numero di [inutili] discussioni su quanto quest'album possa essere un passo indietro o una svolta nella carriera degli Electric Wizard. Il cambiamento c'e' e non si puo' ovviamente pretendere che una band ripeta se stessa dall'inizio alla fine per attitudine e stile. Certo e' che mutare non dovrebbe voler dire produrre un disco che, in buona parte, non puo' dirsi buono. Le innovazioni sono sempre ben accette, ma per Black Masses si parla piu' di monotonia e poca originalita'.
Il suo arrivo era stato preceduto da anticipazioni in giro per il web che prospettavano qualcosa di meno scontato o, almeno, questo era cio' in cui speravamo. Purtroppo le uniche tracce che si distinguono dalle altre sono le prime due, Black Mass e Venus In Furs. Sono le sole che riescano ad attrarre e rimanere in testa. Il rallentamento a partire dai quattro minuti e rotti in poi di Black Mass e' potente e coinvolgente cosi' come il giro di Venus In Furs. Con una partenza del genere ci si aspetta una salita, un miglioramento o quanto meno una prosecuzione della buona qualita' iniziale. Cosi' non e'. Si nota fin da subito una registrazione, direi volutamente, molto confusionaria e meno pesante rispetto al passato: basso e batteria sono poco presenti, non sostengono i riff ne' le linee vocali che sfociano in ripetitivita' pezzo dopo pezzo. Gli Electric Wizard suonano Doom Metal, genere che, a differenza di quanto emerge da questo album, non significa banalita'; proprio come loro hanno sempre dimostrato.
Satyr IX esplora esplicitamente il mondo horror risollevando per un attimo il corso dell'album, ma e' seguita nuovamente da due tracce orecchiabili ma davvero poco interessanti. Crypt Of Drugula e' strumentale, funeraria e conclude con un battito di cuore questo lavoro piu' indirizzato verso sonorita' settantiane, psichedeliche e meno soffocanti.
Con Black Masses seguono la strada degli ultimi due album - We Live e Witchcult Today - lasciando da parte, per fortuna, l'episodio di The Processean, EP del 2008 quanto mai noioso. Questi sono gli Electric Wizard attuali. Rimangono una band cult per questo tipo di musica che spero possa dare di piu', molto di piu', in futuro.
[Margherita Garello]
Canzoni significative: Black Mass, Venus In Furs, Satyr IX
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