Gli Elder, da Boston ma da qualche anno a Berlino, sono una band che pur essendo classificata come "stoner" ha ormai trasceso i confini del genere, un po' come avviene con i compagni di etichetta Motorpsycho. Se l'omonimo e "Dead Root Stirring" avevano un sound "doom", con "Lore" hanno mostrato di muoversi con maestria in territori heavy psichedelici. Nell'ultimo "Reflections Of A Floating World" la band ha ormai un sound definito e personale ma non incasellabile: un po' prog, un po' psichedelico, un po' hard rock. Con "The Gold & Silver Sessions" spostano ancora una volta l'asticella: un disco per niente heavy e che potremmo definire "kraut rock". Evidentemente la nuova casa ha fatto bene a Nick Disalvo: chissà quante primizie deve aver scoperto nei negozi di dischi berlinesi. Can, Kraftwerk, Neu, Tangerine Dream, Amon Duul? Il disco (in realtà un EP di mezzora) sembra uscito da quella stagione sperimentale e psichedelica, in pratica è figlio del progetto "Gold And Silver" dove Nick e famiglia si sbizzarrivano tra psichedelia, prog e post rock e con cui pubblicò nel 2014 l'ottimo "Azurite & Malachite".
"Gold And Silver" è una parentesi, un gioco, un'esplorazione ma è dannatamente bello. Un disco da far suonare nel piatto a fine giornata, seduti su un divano e con una lampada multicolorata rotante. E non sono necessarie droghe per funzionare.
[Dale P.]
Canzoni significative: Illusory Motion, Im Morgengrauen, Weißensee.
|