Nick DiSalvo non è uno abituato a stare con le mani in mano: il titolare del marchio Elder ha recentemente pubblicato un disco solista a nome Delving e ora ha coinvolto i suoi soci in una jam con i Kadavar, aproffittando della residenza berlinese.
Indubbiamente entrambe le band soffrono terribilmente questa pandemia che non gli consente di viaggiare e di portare la propria musica altrove. Kadavar, oltre ad alcuni live, hanno pubblicato "The Isolation Tapes" e spesso anche Nick parla di questo periodo come il termine "isolamento".
Chiusi nei Robotor Studios i sei musicisti hanno potuto sfogare le proprie mani e il proprio cervello in una session che non ha il suono di una "jam", anzi: i brani sono per la maggior parte costruiti e riccamente arrangiati. Le ispirazioni sono molteplici: in primis il kraut rock lisergico, ovviamente. Sarebbe stato strano il contrario. Il secondo nome che viene in mente è quello dei Motorpsycho, soprattutto nell'iniziale "From Deep Within". E citando un terzo nome è palese l'influenza Smashing Pumpkins nella ballad "In The Way". Da non trascurare l'ombra lunga dei Pink Floyd che aleggia un po' per tutto il disco ("Blood Moon Night" su tutte). Ma, ovviamente, troviamo anche le caratteristiche dei musicisti sebbene Eldovar non sia la somma di Kadavar e Elder: entrambi hanno preferito giocare su un territorio quasi distaccato, da tributo. Ma allo stesso tempo la classe dei protagonisti è ben presente in ogni singolo istante del disco, che però rimane un acquisto consigliato esclusivamente ai fan delle band.
[Dale P.]
Canzoni significative: From Deep Withing, Blood Moon Night.
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