Eddie Vedder ha 57 anni. Questa premessa serve a ricordare a tutti i nostalgici che il frontman dei Pearl Jam non è più un ragazzino. Proprio per questo siamo nella fase in cui ci aspettiamo dalla band album come "No Code" o da lui materiale di qualità come "Into The Wild". Per il suo terzo disco solista (ma in realtà ci sarebbe da contare anche Molo Sessions e la colonna sonora di Flag Day) scombina un po' le carte chiamando a sè il chitarrista Josh Klinghoffer, ovvero il sostituto di Frusciante nei Red Hot Chili Peppers e ora session man dei Pearl Jam, il bassista session man di lusso e produttore Andrew Watt (Miley Cyrus, Dua Lipa, Charli XCX, Rita Ora, Camila Cabello, Selena Gomez: non gliene manca una!) e il batterista dei Red Hot Chili Peppers Chad Smith.
Verrebbe da chiedersi il senso di una band di questo tipo quando probabilmente tutti avrebbero sognato un disco assieme a Jack Irons o dei musicisti più underground, aggiungiamo che nel disco troviamo anche Ringo Starr, Stevie Wonder ed Elton John e la risposta è piuttosto chiara: per fare un disco pop-rock. Che poi, parliamoci chiaro, è esattamente quello che la attuale voce di Eddie richiede e il motivo per cui è sempre un piacere ascoltarla.
Quello che all'ascolto fa un po' storcere il naso è la produzione, veramente ottantiana. Ma non dovrebbe stupirci: ha il suono dei dischi che Eddie ama e con cui è cresciuto ed è normale che l'abbia voluto ricreare nel SUO disco. E poi, per assurdo, quei suoni sono più attuali ora che mai (ascoltate i lavori di Sharon Van Etten, Angel Olsen, Deafheaven per non parlare del post-punk). Per il resto le ballate sono ridotte al minimo e a parte l'inizio un po' spompo il disco prende una bella direzione rock decisamente piacevole. In sintesi "Earthling" è una gran bella sorpresa che merita più di un ascolto veloce e critico e che ci consegna un quasi sessantenne che ha voglia di sudore, ha voglia di scrivere canzoni e di tirare fuori l'animo punk di fare quello che vuole senza compiacere il pubblico. Tipo prendere Stevie Wonder e farlo svarionare con l'armonica in un pezzo cow-punk. O, invece di chiamare una donzella per un duetto (chessò la blasonatissima Brandi Carlile), si estrae Elton John in uno stravagante rockettone-cabaret. Alla faccia di tutto e tutti. O semplicemente per il puro divertimento di farlo.
Il bello di Earthling è vedere un Eddie Vedder più libero e sincero, senza la patina "vissuta" e "intensa" ma con l'unica volontà di fare quello che gli piace: scrivere canzoni e cantarle con energia. Direi obiettivo raggiunto alla grande. Con buona pace dei detrattori che tanto hanno smesso di amarlo da parecchi anni.
[Dale P.]
Canzoni significative: Fallout Today, Rose Of Jericho.
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