Ascolti Marplewood (l'ep d'esordio) e ti aspetti che, al debutto su lunga distanza, il nostro Ed, ci regali un disco di tenere ballate arrangiate un po' con la chitarra, un po' al piano. Ti aspetti anche che diventi la punta di diamante del NAM. E invece dopo decine di ascolti rimane ancora lo stupore della prima volta. Già dall'iniziale "Something in My Eye" sembra di ascoltare una outtake di Ok Computer. Ma nel senso migliore del termine (ovvero genialità, raffinatezza e bellezza) e non nel peggiore (leggi Muse, Coldplay e co.). L'esempio è fuorviante. Più si va avanti nel disco e più si viene rapiti da esso. Anche perchè se l'inizio è memorabile è dopo la metà che vengono fuori le cose più ardite. Per la precisione dopo "Hanging With The Wrong Crowd" e "Apple Of My Eye" alla cabina di produzione si affaccia Dave Fridmann ovvero mister Flaming Lips e Mercury Rev. Ovvero sperimentazione e psichedelia. Ovvero garanzia di qualità. E così è. Quando si arriva alla fine del disco, mettendo il repeat, si fatica quasi a riconoscere l'autore dei brani (che è sempre Ed). L'unica cosa in comune è l'alta qualità delle songs. Da comprare a scatola chiusa.
[Dale P.]
Canzoni significative: Something In My Eye, Beneath The Heart Of Darkness.
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