Avevamo lasciato gli Earthless con il disco d'esordio su Nuclear Blast pensando che avremmo vissuto d'ora in avanti con una band diversa, più rock e asciutta, dedita a canzoni heavy psichedeliche. E, invece, l'esperimento "Black Heaven" è stato forse un contentino per tranquillizzare la label perchè "Night Parade Of One Hundred Demons" riconsegna il trio in pieno trip lisergico come eravamo abituati ad amare.
La parte "uno" della title track inizia con un drone ambient di 5 minuti per poi partire in un'orgia di assoli psichedelici e wha-wha che terminano dopo quasi 20 minuti da un riff sabbathiano che riporta il trio sui binari. La parte "due" è sostenuta da tamburi e un giro di basso minimale vagamente dub mentre la chitarra prende l'ascoltatore e lo porta in un mondo alieno, dopo 11 minuti di ambientamento la band parte con velocità e scaraventa l'ascoltatore ancora più lontano. Altre brusche accelerazioni fino ad arrivare al consueto riff alla Iommi a mettere fine, più o meno lentamente e più o meno rumorosamente, alla corsa. "Death To The Red Sun" è un altro brano da 20 minuti che vi lascio il piacere di godervi senza sorprese.
Il disco vede quindi il ritorno in gran forma degli Earthless più psichedelici e "free", campionato in cui eccellono senza problemi. Se quindi amate la band di Mario Rubalcaba non temete e ascoltatelo ad occhi chiusi. Magari dopo una bella dose di additivi per la mente.
[Dale P.]
Canzoni significative: Night Parade Of One Hundred Demons parte 1, Death To The Red Sun.
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