Come si possono spendere tante parole quando un album è formato da silenzi, pause, riflessioni, arrangiamenti scarni, ripetizioni, piccole variazioni e una mastodontica tendenza all'immobilità?
Da quando gli Earth sono una band a tutti gli effetti, Dylan Carlson e soci hanno intrapreso un cammino fatto di polvere e sabbia, vento negli occhi e un'involontaria coolness opposta agli esordi, quando critici e pubblico ignoravano l'estrema proposta dei Seattle-ini oggi rivalutata grazie all'estremismo da galleria d'arte dei SunnO))).
Esistono quindi due Earth diversi: quelli precedenti a Hex, devoti alla scarnificazione del suono di King Buzzo, e quelli in cui Dylan decide di crescere, tirare su una band e fare dischi. A modo suo. Ovvero prendendo la chitarra di Neil Young, inspessirla con organi e sezione ritmica e reiterarla. Come se Morricone suonasse doom. Come la colonna sonora di Dead Man, ma decisamente più eccitante.
The Bees Made Honey In The Lion's Skull è la colonna sonora di un volo sopra a deserti, radure, fiumi e canyon. The Bees Made Honey In The Lion's Skull è un disco da ascoltare in sottofondo ma che lentamente entrerà sotto pelle, fino a diventare un tutt'uno con i vostri sensi.
Forse sarà fatto di poche cose. Ma sono quelle importanti... e non si possono raccontare.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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