Dylan Carlson continua il suo viaggio infinito: dalle viscere dell'inferno sta risalendo pian pianino verso un luogo a noi ancora ignoto. In questo momento, immaginiamo si trovi dalle parti della "Valle Della Morte" ricoperto di sabbia e vestiti laceri da cowboy.
Possiamo definire "Hibernaculum" come una sorta di folk/doom/drone, in cui Dylan riarrangia "alla Hex" brani del suo lontano passato come fosse Neil Young strafatto di codeina.
I brani avanzano lenti, senza nessun apparente riferimento temporale se non qualche sparuto colpo di batteria. La chitarra arpeggia note lunghe, tenute sospese e ripetute alla nausea con qualche feedback che ogni tanto prende il volo.
"Hibernaculum" sarà ovviamente indigesto alla maggior parte delle persone ma è un disco emozionante. Solitario, sporco, disturbante ma sognante, cresce come una colonna sonora di un film western senza mai arrivare al dunque. Soffocante come una tempesta di sabbia ma viaggioso come un peyote, potrebbe accompagnarvi in un incubo come in paradiso.
Per i fan di Carlson l'ennesimo disco necessario. Attendiamo i prossimi passi: il nuovo disco è già in lavorazione.
Al disco è allegato un DVD con un documentario intitolato "Within the Drone".
[Dale P.]
Droni significativi: A Plague Of Angels, Coda Maestoso in F (Flat) Minor.
|