Nel mondo ci sono parecchi Earth. Quelli inascoltabili dei primi dischi, quelli che hanno anticipato il drone-doom e quelli innamorati del west. Una band di cialtroni, una di tossici, una di sperimentatori, una di folk chitarristico. Geni della musica, noiosi ripetitori della stessa banale formula, sperimentatori di confine.
Tutto questo si chiama Dylan Carlson e gli Earth sono la sua band, da qualche anno ripensata con basso, batteria e violoncello.
Angels Of Darkness e' la seconda parte del disco uscito l'anno scorso. Gioca quindi d'anticipo sulle critiche rispondendo tra le righe che "se gia' non vi piaceva il primo difficilmente comprerete il secondo". Personalmente il primo capitolo e' stato una delle cose piu' belle del 2011, cosi' come sara' questo per il 2012.
La formula del post-Hex non cambia: lento folk west strumentale per codeinomani.
Il disco parte con la consueta "chiamata alle armi" con i classici arpeggi di Dylan. Solo tre minuti, dopo si cambia registro e si entra nel vivo del disco. Splendidi duetti fra chitarra e violoncello saranno capaci di trascinarvi in scenari disturbanti mentre la sezione ritmica batte un tempo minimale ma incessante. Un suono che vi entrera' nel cervello cancellando ogni certezza temporale.
Un disco per fan, ma se per caso non li avete mai ascoltate partite pure da qui, andando a ritroso.
[Dale P.]
Canzoni significative: Multiplicity Of Doors, The Corascene Dog.
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