Ottavo disco per i Dysrhythmia, trio di Philadelphia composto da Kevin Hufnagel, Colin Marston e Jeff Eber. Dopo aver pubblicato i primi lavori per Relapse, negli anni d'oro del post-hardcore tecnico (in cui si infilava un po' di tutto: dai Dillinger Escape Plan ai Mastodon), ma senza aver raccolto praticamente alcun consenso, i nostri si sono spostati sempre di più nell'underground, finendo per Translation Loss dopo una breve parentesi con Profound Lore. Come dire: "chi ci ama ci segua".
Stupisce come fra i progster e gli shredder si parli poco di loro, preferendo buttarsi nei soliti Opeth, Dream Theater e simili. Uno dei pregi della band è quella di essere totalmente strumentale: quindi niente voci impossibili, ritornelli o strane idee. Solo una sequenza infinita di riff, solitamente sparati a ritmo vertiginoso e senza sosta. Il trio suona compatto, senza assoli e prime donne, con un bel ritmo di scuola "sludge" (Mastodon o se conoscete Keelhaul).
"Nuclear Twilight" ha un solo difetto: è troppo breve. Poco più di mezzora che vola in men che non si dica. Ma contando quanto c'è da studiare forse non è neanche un male.
[Dale P.]
Canzoni significative: Power Symmetry, Plague Delay.
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