I Dreadnought da Denver, Colorado, sono formati da due donzelle e due maschietti. Guardandoli verrebbe da pensare che siano l'ennesimo gruppo doom con un paio di streghette per attirare l'attenzione. Però, prendendo in mano il loro quarto album "Emergence" noterete il marchio Profound Lore, che zitta zitta è un'etichetta che non sbaglia un'uscita da anni.
Cinque brani, tre sopra i 10 minuti, uno sopra i 6 e un interludio. Faranno mica doom lento e magari con una spruzzata di gotico? No. Quindi? Quindi è difficile incasellare i Dreadnought, se non proprio impossibile. Doom? Progressive? Post rock? Folk metal? Si a tutto. Ok, sembra la ricetta per qualcosa di terribile, ma se così fosse probabilmente non sarebbe uscito per Profound Lore. Qui tutto è talmente fluido, emozionante e sorprendente da scivolare con naturalezza, dinamicità e serietà. Non c'è niente di kitch, tutto il disco è una girandola di scenari musicali vari e avventurosi. E i brani da 10 minuti? Non c'è un secondo di troppo.
"Emergence" non raggiungerà mai le grandi platee ma sono sicuro che conquisterà qualche cuore.
[Dale P.]
Canzoni significative: Pestilent, Tempered.
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