Dozer sono da sempre uno dei nomi di punta dello stoner rock mondiale, noti a tutti per la grande potenza di impatto ma anche per la scarsa originalità della proposta. Diciamo che se i motivi per vederli dal vivo potevano essere tanti di contro l'acquisto dei loro dischi era decisamente superfluo.
Questo Beyond Colossal è decisamente il disco della maturazione: la cura nella realizzazione, l'impatto sonoro ma soprattutto la deflagrante carica dei brani tutti degni di un greatest hits stoner.
Varie influenze si intersecano nel disco: dai Soundgarden più psichedelici e potenti (a metà strada tra Badmotofinger e Down On The Upside ma senza passare dal leccato Superunknown), ai riff robot-rock dei primi Queens Of The Stone Age, fino ad arrivare ai retro-modernismi metal tipici di questi anni (Mastodon, Baroness, Torche). Ma dopo i primi ascolti di ambientamento quello che verrà fuori è l'elevata qualità delle canzoni, capace di farvi cantare a squarciagola come da anni non ci capitava di fare o di imbracciare la chitarra alla ricerca di questo o quel riff.
Il suono massiccio e pieno generato in registrazione è la dimostrazione che la band sapeva di avere tra le mani un prodotto di caratura superiore. Se non fossero i Dozer diremmo di avere tra le mani un nuovo imperdibile gruppo "alternative metal". Forse abbiamo trovato i nuovi Soundgarden?
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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