Passati indenni all'uragano Katrina, all'omicio di Dimebag Darrell e ai gravi problemi fisici di Phil Anselmo, i Down ritornano più in forma di quanto noi potessimo aspettarci. L'impressione è quella di trovarci con uno dei gruppi più importanti degli ultimi anni più di quanto la somma delle parti (Pantera + Crowbar + Corrosion Of Conformity + Eyehategod) possa farci pensare.
Il consueto stoner sludge con forti elementi blues e southern rock suona come non ha mai suonato staccando i già perfetti dischi precedenti e conquistandoci già dai primi ascolti con botte di chitarre acide, riff pesanti, ritmica incessante ma soprattutto con la migliore prestazione vocale di Phil Anselmo di sempre.
I Down sono la dimostrazione di come passione e intelligenza possano garantire l'ottimo risultato finale a prescindere dalla lucidità delle menti dei protagonisti che non hanno mai negato la propria passione per droghe e sballo.
III: Over The Under è l'ormai consueto mix sonoro che tanto abbiamo amato nei due precedenti capitoli adatto agli amanti dello stoner come del rock più viscerale; sarebbe stupido consigliarlo solo agli amanti delle band principali dei protagonisti, o agli estimatori del genere. Oggi, come ieri e come certamente sarà in futuro, il rock si chiama DOWN.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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