Non mi ero mai calcolato granchè i Dodsrit, band svedese che agli esordi proponeva un violentissimo crust punk black metallaro che non lasciava grandi spiragli di armonia e luce. Velocità folle e sgradevolezza hanno reso il progetto un nome di culto fra gli appassionati di un diverso modo di concepire il black metal: più underground e più punk. Dopo gli esordi per Alerta Antifascista e per l'infallibile Prosthetic Records Dodsrit si sono accasati per la piccola ma attenta Wolves Of Hades diventando in pochi passi un progetto più costruito e ambizioso. Il nucleo diventa una vera e propria band e iniziano a farsi vedere dal vivo cementando le basi di un suono personale e portandolo verso nuovi lidi.
Ammetto la mia grande sorpresa dopo averli visti dal vivo: coinvolgenti ma soprattutto divertenti. In una parola? Metal! Ma senza abbandonare l'influenza punk, qui quasi "rock" nella costruzione dei riff. Il suono si arrotonda, diventa non solo più intelligible ma funzionale all'arrangiamento di brani con un senso e uno sviluppo. Ne viene fuori un lavoro "orecchiabile" grazie al sapiente uso di riff heavy metal armonizzati di stampo hard rock che però non cadono mai nel becero o nel fintamente epico senza rinunciare a giri di accordi che sembrano usciti da un disco punk californiano. Come potrebbero suonare Bathory, Iron Maiden e Bad Religion se decidessero di fare un disco assieme? Probabilmente peggio di questo "Nocturnal Will" che è in heavy rotation nel mio stereo da quando è uscito.
[Dale P.]
Canzoni significative: Irjala, As Death Comes Reaping.
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