I Devil vengono dalla fredda Norvegia e potrebbero essere considerati la risposta europea degli americani Orchid. Chi non conosce il gruppo di San Francisco sappia che stiamo parlando di una delle migliori riproposizioni del Sabbath sound sentita negli ultimi tempi.
Ma se il gruppo californiano si prodiga nella rilettura dei primi Black Sabbath, i Devil seguono la strada di "Sabotage", ovvero la parte piu' metallica della leggendaria band di Birmingham.
Nonostante cio' sarebbe riduttivo considerare il disco d'esordio del quintetto scandinavo come una semplice copiatura ed, anzi, "Time To Repent" dimostra una certa ventata di freschezza sciorinando una serie di riff di chitarra che catturano l'attenzione rimanendo percio' ben impressi nella mente.
A partire dalla titletrack, con il suo incedere scattante strizza l'occhio ai gloriosi Blue Oyster Cult, oppure "Break The Curse" ha un qualcosa che rimanda ai Metallica dei tempi d'oro, "At The Blacksmith's" e' puro godimento sabbathiano dei mid seventies, mentre "Death Of A Sorcerer" infila elementi folk in un tessuto tipicamente doom.
Si dira', sempre la solita roba, ma se fatta in questo modo questa roba va assolutamente ascoltata ed apprezzata. Fino a prova contraria.
[Cristiano Roversi]
Canzoni significative: Time To Repent, Break The Curse, At The Blacksmith's, Death Of a Sorcerer.
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