L’elettropop d’autore rivive in questo nuovo dei Depeche Mode, un azzardo definirlo il loro terzo capolavoro? Non credo di andarci troppo lontano sentendolo vibrare nel lettore.
A mio giudizio sembra la naturale evoluzione dopo “Black Celebration” e “Violator”, decisamente un passo indietro dal più contaminato “Ultra” e l’elettronico “Exciter”.
Insomma, qui i Depeche ritornano a fare quello che sanno fare meglio e i risultati mi fanno gridare al terzo capolavoro.
Riecheggiano gli ingredienti fondamentali: - la cupezza e decadenza dei suoni, - loop e voce di Gaham stracariche d’emozioni, - testi maturi, con Gore che riesce magistralmente a dosare le tastiere.
Ciò che più si percepisce soprattutto se accostato al precedente EXCITER è il ritorno delle depressioni di Martin, probabilmente unite a quelle di Gore.
Ritornano i complessi, i fantasmi, le insicurezze e queste non possono che avere un contatto diretto con la realtà esistenziale d’oggi.
La tensione è palpabile, in tutte le note ritmicamente essenziali e minimali.
Questo che per loro non è niente di nuovo, risulta estremamente fresco nelle produzioni d’oggi.
Mai scelta del titolo può essere più azzeccata“Il Volo Dell’Angelo”, un angelo che aleggia tra inferno e paradiso, tra psicosi e estasi, contrasto di suoni e riff taglienti e aggressivi e riff onirici e gioiosi, sognatori.
Il carisma di hit come” Personal Jesus", "Enjoy The Silence" non sembrano molto lontane da “A Pain That I'm Used To” e “John The Revelator”.
E’ difficile tuttavia trovar canzoni significative, essendolo tutte e insomma mi ripeto …un capolavoro, ultimo capito di una trilogia (“Black Celebration” e “Violator” “Playing The Angel”) che fino ad oggi era incompiuta!
[Steliam]
Canzoni Significative: tutte.
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