Difficile recensire questo disco. Difficile perchè dopo un disco imponente come "White Pony" avevo la matematica certezza che il gruppo potesse compiere il passo falso. Difficile perchè è il quarto album e l'ispirazione, si sà, nei gruppi scende pian piano. Difficile perchè questo "Deftones" è esattamente il disco che NON mi aspettavo! E' banale, forse stupido e un po' paraculo, dire che questo lavoro è esattamente la somma delle parti dei primi 3 dischi con un piccolo anticipo di quello che sarà (sentite "Lucky You"). Forse è uno di quelle famose "opere di transizione" ma difficilmente un lavoro di transizione è stato più bello. Già, perchè dopo l'iniziale delusione, il disco è cresciuto pian piano fino ad emanare una luce fortissima così come hanno fatto gli altri. Anzi, vi dirò di più, secondo me dopo "White Pony" (parere assolutamente personale il loro disco più bello) questo "Deftones" risulta il lavoro più riuscito, anche senza avere canzoni monumentali come Change, My Own Summer e altre. L'iniziale "Hexagram" è delirante, quasi sconnessa, con un tempo saltellante e un impatto travolgente. Sicuramente il pezzo più strano del disco. Altrettanto sicuramente uno dei più belli. Chino Moreno tira fuori delle urla che ricordavamo così lancinanti solo fatte da Kurt Cobain. Dopo i 4 minuti e 10 si passa alla seconda traccia, "Needles & Pins" più nello stile classico del gruppo (My Own Summer??), così come Minerva, primo singolo del disco e ideale prosecuzione di "Change". E il disco è così: miglioramenti di cose già affrontate, leggere sperimentazioni, mai estreme, e canzoni meravigliose. Compratelo e ascoltatelo a lungo. Non ve ne pentirete.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte
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