Da discreto ascoltatore di black metal dissonante mi sono ritrovato col tempo ad affrontare album sempre più vicini al death metal, genere che difficilmente incorporavo nella mia dieta estrema. Al giorno d'oggi non c'è più quella netta distinzione che portava i fan del genere ad ignorarsi e spesso ad insultarsi e "Duality" è uno dei frutti di questa fusione.
Defecement sono olandesi e con Duality arrivano al terzo disco, il primo per Avantgarde. Ma non stupisce vedere in discografia che il precedente "Defacement" sia stato pubblicato da un'altra label italiana specializzata in metal dadaista: I, Voidhanger.
Defacement approcciano la materia "album" in modo molto serio sfruttando pienamente il concetto di sviluppo progressivo dell'ascolto: brevi intermezzi ambient, industriali e rumorosi tra un brano e l'altro e un finale epico di 16 minuti in cui è possibile aspettarsi ogni cosa. La band ingloba la materia oscura per portare l'ascoltatore in un mondo infernale, come fosse un film horror senza lieto fine.
Ci vuole senza dubbio dello stomaco forte per affrontare le dissonanze, i riff costruiti per destabilizzare l'ascoltatore, le scariche ritmiche senza freno e quel senso di terrore che un disco death e black metal deve trasmettere. Ma chi ama farsi destabilizzare troverà pane per i propri denti.
[Dale P.]
Canzoni significative: Barrier, Burden, Duality.
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