"Sono venuto a portare morte, terrore e distruzione", questo l'incipt lirico dell'ottavo album dei Deathspell Omega, il primo di una nuova era, come riportato dalla pagina bandcamp del gruppo .
Come sempre, il disco è uscito in sordina, con pochissime informazioni al seguito, ed è riuscito comunque a scatenare l'interesse di tutti gli appassionati.
Sappiamo che è stato registrato in presa diretta (come il precedente "The Furnaces Of Palingenesia.") e si vocifera (attendo di avere l'artwork completo a disposizione) che vi siano almeno un paio di collaboratori di lusso, Mortuus dei Marduk alla voce, che va ad affiancare Mikko Aspa, e M. (Mgla, Kriegsmachine) alla chitarra.
Sarà la nuova direzione artistica, sarà la collaborazione con uno dei songwriter black metal più importanti degli ultimi anni, ma i DsO hanno mischiato un po' le carte.
L'incipit "Enantiodromia" si presenta con degli inquietanti tamburi alla "Silverster Anfang" dei Mayhem e viaggia per undici minuti tra il post hardcore/industrial e il black metal meccanico e pulsante alla Kriegsmachine, per chiudersi con l'unico, azzeccatissimo, frammento ambient del disco.
"Eadem, sed aliter" è il pezzo più classicamente DsO del lavoro: una tempesta di blast beat e dissonanze si abbatte su di noi con una forza inaudita e sul finire spunta persino un veloce assolo, fischiante e psichedelico, a rendere ancora più pazzo il risultato finale.
Quello che colpisce rispetto alla precedente discografia è che spuntano melodie più aperte, ci sono meno dissonanze e la scrittura risulta meno intricata e progressiva; pur essendo un disco dei DsO al 100%, rimane un ascolto più "facile" rispetto allo standard della band. Qualche naso storto spunterà, ma basta la partenza di "Sie Sind Gerichtet!" per rimanere senza fiato grazie alla violenza sprigionata ed al lavoro della batteria, incredibile e oltre ogni umana immaginazione (ascoltate in cuffia se potete e godrete di tutti i dettagli) .
La title track celebra Lucifero e i lati più violenti della natura come fossero un unicum metafisico, parte come mid tempo declamatorio e sfocia nella sfuriata migliore dell'album, conclusa da un incrocio di voci salmodianti da brividi.
Il lavoro è chiuso da "Our Life Is Your Death" che sembra veramente un pezzo dei Mgla, per l'approccio vocale, per l'atmosfera mesmerizzante e per la bellezza melodica.
"The Long Defeat" racchiude elementi nuovi nella proposta dei DsO, ma alla fine il marchio di fabbrica è ben riconoscibile e, anche se non cadiamo più dalla sedia come ai tempi di "Paracletus", la qualità rimane molto alta.
[Francesco Traverso]
Canzoni significative: Eadem, Sed Aliter; Sie Sind Gerichtet!
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