Da sempre i Deathspell Omega sono la perfetta colonna sonora per l’apocalisse, la fine di ogni speranza, l’assenza totale di pietà e compatimento. Filosofia satanica e misantropica al suo apice.
A differenza dei connazionali Blut Aus Nord, le coordinate dei Deathspell Omega rimangono grosso modo sempre le stesse con cascate di riff dissonanti, arpeggi sinistri, suoni di chitarra acidi (quasi industrial) e ritmiche allucinate (uno dei tanti punti di forza della band).
Si passa dalle meravigliose sfuriate di “The Fires Of Frustation” o “Imitatio Dei”, all’incedere malato e disperato di “Ad Arma! Ad Arma!” e “1523” . Se li conoscete, sapete benissimo che un disco dei Deathspell Omega non è un’opera facile: le intricate trame chitarristiche vanno fatte sedimentare nella propria testa, ma ascolto dopo ascolto il dipinto nero si dipana davanti agli occhi in tutta la sua magnificenza e ricchezza di dettagli.
La solita ottima interpretazione vocale di Mikko Aspa si chiude sulla lugubre e decadente “ballad” finale “You Cannot Even Find The Ruins…”, degno finale dell’ennesimo capolavoro targato Deathspell Omega.
Il disco è stato registrato live in analogico e questo, pur rendendo la produzione non pulitissima, regala un feeling spettacolare a tutto il lavoro che va ad arricchire la discografia di una delle più grandi band dell’odierno metal estremo.
[Francesco Traverso]
Canzoni significative: Neither Meaning Or Justice, The Fires Of Frustration, Imitatio Dei, Renegade Ashes, You Cannot Even Find The Ruins…
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