Dead Sara sono un'eterna promessa non mantenuta. In ogni disco riescono a piazzare singoli trascinanti e potenti ma non abbastanza da fare breccia nel pubblico rock generalista. Quello che ama Foo Fighters, Greta Van Fleet, Red Hot Chili Peppers, Muse, Green Day per capirci. Proprio per questo chi li segue dagli esordi se li continua a coccolare sperando non troppo velatamente che rimangano sempre in uno status di culto, sebbene non proprio underground.
Capitanate dall'ottima cantante Emily Armstrong e dalla grintosa chitarrista Siouxsie Medley arrivano finalmente al terzo disco dopo 6 anni di silenzio interrotti da una manciata di EP. Che dire? "Ain't It Tragic" non è nè un capolavoro, nè un disastro sonoro. Le canzoni ci sono ma la qualità generale si è decisamente abbassata. Non c'è un brano gigantesco come "Weatherman" ma tante buone canzoni (in questo caso 11). Dead Sara cercano più il refrain che il ritornello, pasticciano un po' con gli arrangiamenti e forzano un po' troppo la produzione.
Idee non ce ne sono ma è comunque un piacere ascoltare la voce di Emily, sebbene spesso sia troppo sopra le righe. I fan ascolteranno cercando il buono e lo troveranno dopo qualche ascolto, chi non le conosce non verrà colpito granchè. Peccato.
[Dale P.]
Canzoni significative: Hands Up, Good Times.
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