A metà anni 90, in piena sbornia grunge, un piccolo gruppo di New Orleans chiamato Acid Bath squarciò in due le certezze dei metallari più underground. Il loro massiccio sound flirtava con death metal e sludge, due generi ai tempi ancora piuttosto nuovi, ma a cui veniva innestata una dose letale di grunge. Talmente letale che Acid Bath durarono una manciata di anni e nel 1997 dopo la morte in un incidente stradale del bassista Audie Pitre si sciolsero senza possibilità di reunion. Addirittura anche trovare i loro dischi divenne un'impresa: quella musica doveva rimanere sepolta per sempre.
I tempi cambiano e per alcuni non in meglio. Mentre gli altri musicisti superstiti fondamentalmente abbandonarono la musica il chitarrista Sammy Duet mise in piedi i devastanti Goatwhore mentre Dax si imbarcò in una scostante avventura solista. Nel 2024, quando i tempi sembrano per tutti i peggiori di sempre, viene annunciata sia la reunion della band che un nuovo disco solista di Dax. E che disco. Sono solo 7 canzoni, registrate anche piuttosto malamente probabilmente in casa, ma ovviamente sono tutte delle perle. Avete presente, spero per voi di si, il disco omonimo degli Alice In Chains, quello con il cane a tre zampe in copertina? Se potesse esistere un seguito non sarebbe tanto diverso da questo. La voce soul/grunge di Dax è quella di un Layne Staley confuso e spaventato, intento a suonare un blues iper distorto (quasi alla Lanegan nei momenti meno heavy, altra anima tormentata) con cui sputare disagio verso il mondo. Ma non c'è solo intensità: le canzoni, per circa 30 minuti di durata, suonano convincenti e mature suonate con quel mood che solo una vera anima grunge conosce. Maneggiare con cautela.
[Dale P.]
Canzoni significative: Deceiver, Blues For You Know Who.
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