Chi l'avrebbe detto che il 2024 si sarebbe rivelato una buona annata per il buon vecchio doom metal? Dopo un lungo periodo abbastanza blando negli ultimi mesi c'è stata una bella kermesse di lavori di qualità: da una parte abbiamo gli ottimi dischi di veterani come Wino con ritorno degli Obsessed e il ritorno di Leif Edling dei Candlemass con il nuovo progetto The Crypt, dall'altra abbiamo dei valenti musicisti provenienti dalla scena underground metal (Horrendous, Trenchrot, Unrest, Daeva) che con il progetto Crypt Sermon danno una bella rinfrescata al genere.
Intanto preciso che si tratta del terzo lavoro per la band di Philadelphia che già si era fatta notare dagli appassionati con il precedente "The Ruins Of Fading Light", pubblicato nel 2019, ma che già aveva messo le cose in chiaro fin dal brillante esordio "Out Of The Garden". La caratteristica migliore della loro musica è quella di non cedere alla tentazione di lasciarsi andare ad urla feroci o a monolitici riff sabbathiani in loop (non che io abbia qualcosa in contrario) ma recuperando le radici anni 70 del genere. Le tastiere sono presenti, gli assoli non si fanno mancare e le atmosfere di oscurità non cadono mai nel buoio assoluto: c'è sempre una lampada che traccia il sentiero, come nel viandante raffigurato in copertina.
E' musica adatta sia agli ormai attempati appassionati del genere che ai più giovani ricercatori di musica suonata con il cuore. E' pura musica del destino: ricca, epica e metallica.
[Dale P.]
Canzoni significative: Down In The Hollow, Heavy Is The Crown Of Bone.
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