I Crowbar son sempre stati una faccenda personale di Kirk Windstein che, nel corso di questi 22 anni di carriera, ha fatto e disfatto la line-up in prossimita' di ogni uscita. "Sever The Wicked Hand" non fa eccezione ed e' quindi con una formazione rinnovata (che annovera anche Tommy Buckley, batterista di quei terroristi che sono i Soilent Green) che i Crowbar si riaffacciano sul mercato, a ben sei anni da "Life's Blood For The Downtrodden".
Chi conosce le gesta compositive del gruppo si accomodi senza indugio alcuno, "Sever The Wicked Hand" ribadisce ognuno degli elementi che informano il marchio di fabbrica di una band che chiunque un po' ferrato in materia non puo' non definire seminale: armonizzazioni di chitarra, incedere possente e grasso (e a volte anche ultra-slabbrato: "Liquid Sky And Cold Black Earth", "Symbiosis"), la voce di Windstein in cattedra, scorticata e sofferta come sempre. Non si viaggia pero' solo a lento ticchettio di metronomo, "The Cemetery Angels" e "Protectors Of The Shine" allestiscono due belli assalti death-core, la title-track schizza via alla maniera dei Pantera. Un riffing serrato permea ognuna di queste undici nuove tracce, non c'e' alcuna concessione ad istanti piu' riflessivi, come spesso e' accaduto nelle precedenti release. Va da se, pero', che il brano migliore del lotto sia "Let Me Mourn", nerboruto mid-tempo venato dall'avvincente pallore degli Alice In Chains.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: Let Me Mourn, Sever The Wicked Hand, Liquid Sky And Cold Black Earth.
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