Quando Neil Young pubblica un disco il pubblico non sa mai se sarà elettrico o acustico, o magari uno svarione sperimentale. Chelsea è uguale: dopo uno o due dischi "heavy" arriva quello acustico e successivamente uno più elettronico. "Birth Of Violence" è nella serie degli acustici e segue i relativamente pesanti "Hiss Spun" e "Abyss". Nato in tour l'album è soffuso, intimo e soul, quasi una Lana Del Rey cresciuta a pane e David Lynch. Ma possiamo ascoltare echi di PJ Harvey e delle sue colleghe dark Marissa Nadler e Emma Ruth Rundle. "Birth Of Violence" è un disco crepuscolare, che stordisce grazie a suoni onirici, cullanti, concilianti ma anche inquietanti. Sette dischi ufficiali (esclusi live, EP, split) e mai un passo falso: la sua perfezione e bellezza è quasi fastidiosa, ma chissà se il mainstream se ne accorgerà mai.
[Dale P.]
Canzoni significative: American Darkness, Deranged For Rock & Roll.
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