Tre anni fa i Chat Pile esordirono con due EP autoprodotti che fecero parlare di sè nella comunità noise rock. Un logo black metal, una grafica sempice ma efficace furono il biglietto di ingresso di due lavori (This Dungeon Earth, Remove Your Skin Please) che misero tutti d'accordo. Se ne accorse la Reptilian che li ristampò in un unico disco per la gioia dei collezionisti di tutto il mondo. L'anno scorso hanno pubblicato uno split con i Portrayal Of Guilt e la curiosità per l'esordio crebbe a dismusura.
Ero certo che "God's Country" sarebbe stato il disco noise rock dell'anno. Lo si capiva dai primi singoli, dalla copertina e dal fatto che il quartetto di Oklahoma City è in formissima. Magari fra due anni si sarà giocato tutte le cartucce o si sarà sciolto ma ora è il momento per ascoltarli e amarli.
"God's Country" è ancora più ricco di quello che pensavo. I nostri suonano noise sludge, quello nato dai Karp e portato avanti dai Whores, ma c'è di più. C'è della depressione post-punk/grunge ("Pamela") unita ad un mix di rock dissonante alla Jesus Lizard, declamazioni cantautoriali alla Swans / Nick Cave / Daughters, impatto dritto alla Godflesh, dronacci e tanto, tanto altro. "God's Country" è una enciclopedia del noise rock che i più esperti si divertiranno a decifrare, i più giovani godranno ad ascoltare.
Per quest'anno sarà difficile, nel suo genere, batterlo.
[Dale P.]
Canzoni significative: Pamela, Wicked Puppet Dance.
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