I Cave In sono una band dalle potenzialità enormi ma ancora non completamente espresse. Il loro background violento fatto di Slayer e Neurosis, le loro molteplici influenze "colte" (il massiccio uso di scale dal sapore arabeggiante, i tempi dispari, il prog) unite ad una sensibilità "pop" (Radiohead su tutti) rendono i Cave In una delle migliori "rock" band dei giorni nostri.
Purtroppo solo sulla carta dato che le qualità delle singole canzoni prevalgono sull'ascolto di un intero album, spesso più ridondanti dell'ascoltabile.
Questo "Perfect Pitch Black" è una raccolta di registrazioni effettuate dall'uscita di Antenna in poi ed è forse la cosa più compiuta dei Cave In evoluti, quelli della svolta di "Jupiter".
Abbandonate le velleità pop-rock di Antenna (un disco che valeva solo per la splendida opener e nient'altro), questo "Perfect Pitch Black" è l'abbrivio di un post-Neurosis, ancora grintoso ma ricco di influenze sonore ricche e gustose. Grinta, orecchiabilità, cattiveria, evoluzione e progressione. Con un pizzico di folk di scuola araba tra la costruzione di un riff e quello di un solo di chitarra.
Un album da non sottovalutare per raccogliere idee di un suono che verrà (sempre che qualcuno voglia curarne i semi qui gettati) ma allo stesso tempo ancora perfettibile a livello di song-writing. Ma era dai tempi di "Until Your Heart Stops" che non sentivamo la band di Stephen Brodsky così in forma!
[Dale P.]
Canzoni significative: The World Is In Your Way, Off To Ruin.
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