Shock!! Il passaggio tra l'hardcore e il post non è assolutamente indolore. La voce: basta grugniti e urla demoniache, ora si canta. Basta tempi sostenuti e chitarre tirate: a prevalere è la forma canzone. E bisogna ammettere che la title-track è una gran canzone. Scale arabe e orecchiabilità sono un bel biglietto da visita. "In The Stream Of Commerce" prende ispirazione dal prog, dalla psichedelia, dal kraut. I problemi arrivano dalla terza traccia: "Big Riff". Il minutaggio si amplifica (quasi 7 minuti) e dopo un po' si sbadiglia. Per riprendersi bisogna arrivare alla psichedelica "Decay Of The Delay". Il cantato, per quasi tutto il disco, annoia e la pomposità prog l'avremmo evitata. Il gruppo è bravo ma parecchio dispersivo. Per iniziare a digerirlo occorrono decine di ascolti. Sinceramente, preferivamo la band degli esordi, meno originale ma sicuramente più vicina ai nostri gusti.
[Dale P.]
Canzoni significative: Jupiter.
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