Con la tragica morte di Caleb Scofield e la pubblicazione di "Final Transmission" pensavamo che per i Cave In sarebbero arrivati i saluti finali.
E invece come succede molto spesso ultimamente anche per Stephen Brodsky, Adam McGrath, John-Robert Conners e il nuovo arrivato Nate Newton (Converge, Doomriders, Old Man Gloom) è arrivato il tempo del reboot.
La prima novità è il contratto con Relapse Records dopo aver pubblicato per anni per la Hydra Head, a parte la breve parentesi con la major RCA. La copertina del maestro Richey Beckett mostra subito una band che vuole farsi notare e che vuole intrufolarsi in quel filone "alternative metal" di scuola Mastodon. Filone con cui Stephen Brodsky ha flirtato per tutta la pandemia grazie alla partecipazione fissa allo show "Two Minutes To Midnight" che se non conoscete vi consiglio di andare a cercare su Youtube.
Ma non dimentichiamo che Stephen è diventato anche il chitarrista "session" dei rinnovati Quicksand, altra band che sta vivendo una seconda giovinezza.
Tutti questi tasselli servono per costruire il puzzle "Heavy Pendulum", un disco decisamente massiccio anche nella durata, in cui sarà piacevole perdersi nei prossimi mesi.
Come suonano i "nuovi" Cave In? Sicuramente bene, nel senso che ogni cosa è al suo posto. I riff spaccano sempre e comunque, le melodie sono sempre presenti (che è un po' il pregio e il difetto della band) e le idee sono belle ricche. Come dicevo c'è più di una strizzata d'occhio al suono sludge-progressivo dei "Mastodon" ma effettivamente queste cose le facevano già sul finire degli anni 90 ma in modalità "post-hardcore" quindi hanno semplicemente settato le lancette ai nostri giorni. A me sono saltate alle orecchie parecchie melodie alla Alice In Chains periodo "tripod" che è un po' una fissa della scena dato che le ho sentite anche nell'ultimo Mastodon e nella collaborazione fra Converge e Chelsea Wolfe (dove suonava anche Brodsky).
Pur essendo un disco ricco (14 brani) non ho sentito passaggi a vuoto e scorre bene. Per quanto mi riguarda il "reboot" è più che riuscito e in questa veste il sound Cave In lo trovo molto a fuoco. Con la consapevolezza che il grande pubblico non li ha scoperti neppure nella breve parentesi major godiamoci l'ennesimo ottimo disco dei Cave In!
[Dale P.]
Canzoni significative: Blinded By A Blaze, Wavering Angel.
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