Sono passati 15 anni da quando Burial esordì per la neonata etichetta Hyperdub e contribuì a cambiare le sorti della musica elettronica e della cosidetta dubstep. In tutti questi anni solo due sono i dischi a suo nome: l'omonimo del 2006 e "Untrue" del 2007, entrambi tra i dischi più significativi degli ultimi 20 anni.
Dal 2009 pubblica saltuariamente singoli, EP e collaborazioni (Massive Attack, Four Tet, Zomby, The Bug, Kode9) senza la pretesa di rivoluzionare quel sound tanto caratteristico che ha fatto scuola. Per festeggiare i 15 anni della carriera e della Hyperdub è uscita questa raccolta in doppio CD intitolata "Tunes 2011-2019" contenente i suoi singoli, ormai fuori catalogo e di difficile reperibilità nel formato originale a 12". La qualità è quasi sempre piuttosto alta e, stranamente, i brani sembrano funzionare meglio in un unico flusso piuttosto che pubblicati con il contagocce, segnale che un terzo disco di Burial sarebbe apprezzato quanto gli altri. Nell'attesa possiamo godere di 150 minuti di elettronica oscura e "bassa", riscoprire alcune gemme del passato e, magari, conoscere singoli che erano sfuggiti all'uscita. Un'operazione senza dubbio doverosa.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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