Bello vedere certi progetti crescere, prendere strade sempre meno oscure, acquisire sicurezza e aprirsi ad un pubblico attento. Bunuel sembrava in principio il gioco di un manipolo di italiani "importanti" con ospite l'immenso Eugene S. Robinson degli Oxbow. Al terzo disco, il primo uscito in collaborazione fra La Tempesta e Profound Lore, sembra una macchina da guerra.
Facciamo un passo indietro: Xabier Iriondo (Afterhours), Francesco Valente (Il Teatro Degli Orrori) e Pierpaolo Capovilla (Il Teatro Degli Orrori) formano la prima ossatura dei Buñuel che vede appunto ospite Eugene S. Robinson. Per questo disco Pierpaolo viene sostituito da Andrea Lombardini, personaggio meno ingombrante ma decisamente preparato. "Killers Like Us" mette in luce, se mai ce ne fosse stato il dubbio, della genialità assoluta del chitarrista Xabier Iriondo, uno dei migliori manipolatori di suoni provenienti da una chitarra.
Suoni alieni provenienti dalla nowave, industrial, post-punk, noise rock, la sezione ritmica è precisa e fondamentale nel mettere ordine ad un caos sonoro che altrimenti rischierebbe di suonare sfilacciato e conseguentemente privo di mordente. Invece i tre musicisti non danno un attimo di tregua all'ascoltatore generando un suono compatto, abrasivo e frastornante che può essere doom-sludge come maggiormente metropolitano (Swans / Unsane su tutti). Ovviamente Eugene è spettacolare nella sua solita intrepretazione drammatica sospesa fra la vita e la morte (altrui).
Non lo dico per campanilismo ma "Killers Like Us" rischia di essere il disco noise rock del 2022. Vedremo se qualche americano saprà fare di meglio.
[Dale P.]
Canzoni significative: When We Talk, Even The Jungle.
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