I Breakfast sono un duo. Enrico Decolle si occupa di cantare e suonare chitarre acustiche, elettriche, e-bow, basso, piano, farfisa, organo hammond, tastiere, drum machine, percussioni, rumori su nastri, samples, walkie talkie. Maurice Andiloro canta e si occupa di samples, effetti, computer.
A leggere questa lista chissà cosa vi state aspettando ma, in realtà, questi Breakfast si rivelano una sorpresa già dall'esordio. 10 ballate, mai banali, sull'asse che lega (virtualmente) dEUS e Afterhours, un po' in italiano, un po' in inglese.
Numerosissimi gli ospiti: Cristina Donà (che canta "Ginestre"), Sara Mazzo (Scisma, in "Closing Time"), Giovanni Ferrario (Micevice), Giorgio Prette (Afterhours), Roberta Castoldi, Dario Cliffo e tanti altri che danno il loro contributo nelle varie canzoni dell'album.
L'album è parecchio più regolare e "normale" rispetto al successivo "Ordinary Heroes" uscito su Mescal dopo il turbolento rapporto con Santeria, ma non per questo non presenta irregolarità, momenti psichedelici, melodie che vanno e vengono, rumori e rumorini, citazioni beatlesiane, pop inglese, lo-fi e splendide melodie.
Sono proprio le melodie il piatto forte dei Breakfast (che non abbiamo ancora detto provenivano dagli Alias, famosi qualche anno fa per aver suonato un po' di date di spalla agli Afterhours), sia negli orecchiabilissimi ritornelli che nelle curatissime strofe.
Un prodotto, benchè costruito su basi lo-fi, risulta curato nel minimo dettaglio e con una buona dose di mestiere. Un ottimo esordio.
[Dale P.]
Canzoni significative: Monday, Ginestre, #3.
|