Avevate perso i Boris per strada? Ultimamente si erano lasciati andare al dream-pop-shoegaze dimenticando i chitarroni di dischi come Dronevil, Flood, Akuma No Uta, Absolutego. In realtà fra EP, singoli, collaborazioni non ho idea se abbiano fatto anche dischi techno o thrash metal ma tutto è possibile.
"NO" è stato concepito durante il lockdown e pubblicato esclusivamente in digitale. Inizia con "Genesis", un brano di drone-metal come non se ne sentivano da anni: sembra uscito da Bullhead dei Melvins. "Anti-Gone" è thrash metal sparato a mille, mentre "Non Blood Lore" sembra un pezzo hardcore come lo suonerebbero i Motorpsycho. Con "Temple of Hatred" torniamo su territori crossover-thrash con urla varie e chitarre impazzite, "Zerkalo" è un poderoso e urlato drone-metal-doom, "HxCxHxC -Parforation Line" ha tempo hardcore e chitarre shoegaze, "Kikinoue" e "Lust" sono thrash-noise, "Fundamental Error" è una cover dei noise-hardcorers giapponesi Gudon. "Loveless" cita nel titolo i My Bloody Valentine ma è puro heavy metal con finalone super doom, la finale "Interlude" è un bozzetto atmosferico che chiude l'album con un differente mood.
In sintesi, i Boris di idee ne hanno come se piovesse, le sviluppano in maniera molto istintiva buttando addosso all'ascoltatore volumi assordanti, sia suonando lentissimamente sia a velocità folli. Non c'è altro da fare che volergli bene. Per chi scrive molto meglio i Boris in questa veste che in quella dream-pop. Ma sono ovviamente gusti.
[Dale P.]
Canzoni significative: Genesis, Zerkalo, Lust.
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