Quello che mi fa impazzire dei Boris è la chitarra: sia che suoni lenti "drone-noise", sia che sputi del sano rock'n'roll è assolutamente evocativa e preparata. Ascoltate l'iniziale "Intro" (9 minuti, alla faccia dell'introduzione) e poi la successiva "Ibitsu". Il fuoco è nelle mani di questa donna che di rock capisce più di tutti i critici musicali del globo.
Che il nuovo corso "Stoner-Rock" possa non essere apprezzato al 100% dai fan del noise poco ci importa. La band suona e distrugge tante band blasonate (diciamo anche tutte) a colpi di feedback ed energia. Sentirete le vostre orecchie sanguinare e godere allo stesso tempo. E non provate ad abbassare il volume: non c'è via di scampo! Allora è meglio abbandonarvi a queste magie che dai seventies volano verso l'infinito passando per il vostro stereo.
Stupenda la citazione di Nick Drake della copertina: da sola vale l'acquisto della versione in vinile.
[Dale P.]
Canzoni significative: Ibitsu, Naki Kyoku.
|