Gli sludgers sono personaggi strani. Non fanno niente quando tutti fanno qualcosa poi appena devi chiuderti in casa e proteggerti dalla pandemia escono dalle cantine e se ne vanno in studio a registrare un nuovo disco... dopo 16 anni! Un po' come gli Eyehategod che hanno pubblicato "A History of Nomadic Behavior" i tre membri fondatori dei Bongzilla Muleboy (basso, voce), Spanky (chitarra) e Magma (batteria) hanno pensato che per annoiarsi a casa tanto valeva mettersi a dare ai fan l'attesissimo seguito di Amerijuanican. Relapse si è dimenticata di loro e così si sono accasati per la Heavy Psych Sounds, ormai specializzata nel dragare le non ancora troppo vecchie glorie della scena stoner/sludge mondiale.
La recensione è totalmente inutile: saprete già come "Weedsconsin" ancora prima di metterlo nel giradischi. Sludge. Sludge e sludge. Riffoni possenti, distorti più di quanto possa sopportare una normale cassa stereo, voce ulcerosa e batteria che ti prende a schiaffi. Zero songwriting, solo pura sensazione.
Brani lunghi (di chiara matrice stoner psych) e meno lunghi (sludgioni puri) ci accompagnano per i poco più di 40 minuti del disco, fondamentalmente d'obbligo per i fan del gruppo e del genere. E chi non adora il sound dei Black Sabbath suonato da dei redneck zappatori non sarà certo "Weedsconsin" a fargli cambiare idea.
[Dale P.]
Canzoni significative: Free The Weed, Earth Bong, Smoked, Mags Bags.
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