Siete maggiorenni? (se no saltate alla riga successiva...) Alla domanda "scusa, fumi?" siete soliti rispondere "solo se lo trovo"? Amate i Black Sabbath e tutta la corrente che (non solo) ad essi si ispira? Insomma, vi sentite stoner? Se vi state chiedendo il perchè del vostro incontrollabile annuire sonnambulistico... allora è un disco per voi!
Perchè i Bongzilla sono dei principi stoner. E ci tengono a essere riconosciuti. Il nome (band e disco) dice già parecchio sulla loro missione: incontrarsi nel loro verde paradiso artificiale e accorgersi che è lo stesso luogo dove producono musica! Stavolta hanno partorito un blues che ringhia piuttosto compatto, rimbalzando nei timpani come un boomerang: perchè torna sempre da dove è partito! Ebbene si, sono ridondanti. Quindi per chi ama il genere (musical - comportamentale): è il tipico disco in più: quello che ascolteresti solo se ti venisse regalato; perchè non dice nulla di nuovo.
Bisogna ammettere che sono coerenti. A un certo punto si sente chiaramente qualcuno tossire, come se avesse appena acceso una sigaretta. Ma ad esso segue un rumorino di acqua che ribolle... Qualcosa non torna. Allora non è una cartina! Sono i Bongzilla che perpetuano il rito in onore del loro marchio! Domanda: fa parte della loro immagine o hanno sperperato il budget per la registrazione nell'ennesimo peregrinaggio ad Amsterdam? Perchè sennò avrebbero pagato il fonico per eliminare quei rumori compromettenti. Ma è meglio così, perchè questo realismo da sovraincisione (chissà) ti permette di immergerti nella loro atmosfera. Taxi-driver ama le forti personalità come la loro; e pare che i Bongzilla facciano di tutto per difenderla oltre che per evidenziarla. Ma non escludo che esibiscano la loro viziosità anche per celare la scarsezza di idee.
[Shizu]
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