Uno dei modi per sentirsi al Roadburn Festival pur non essendoci fisicamente è quello di recuperare gli ottimi live che vengono pubblicati in modo più o meno ufficiale qualche mese dopo l'evento. I Bongripper, da Chicago, ne hanno pubblicati due di grande qualità, poi uniti nel sontuoso box "Live At Roadburn". Cosa ha di speciale il festival? Il suono. Volumi enormi e bassi tracotanti che in alcuni casi tolgono il respiro e fanno tremare il pavimento. "Empty", il nuovo lavoro che segue di 6 anni il precedente "Terminal", suona come uno di questi live. Anzi sembra proprio registrato per essere suonato nello splendido main stage dello 013, la venue principale del festival.
Per quanto mi riguarda i Bongripper sono uno dei pochi gruppi post-metal attualmente in attività che hanno ancora lo spirito "vecchio" in cui una successione di riff sempre più heavy costruiscono una lunga progressione sludge apparentemente senza fine. Non cercano il colpo ad effetto, la precisione matematica e lo stretching muscolare. E' musica completamente strumentale e con un andamento mortifero ricco di dinamica, fra il forte e il fortissimo e il lento e il lentissimo. 4 brani liquefatti in più di 60 minuti rendono "Empty" un ascolto a cui bisogna abbandonarsi dopo un Bong stracolmo di maria o in una giornata in cui i sensi vogliono riposarsi e lasciarsi schiacciare da una pressa.
[Dale P.]
Canzoni significative: Nothing, Remains, Forever, Empty.
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