E' quasi un insulto sapere che una band come i Blood Ceremony venga dal Canada. Non perche' abbiamo qualcosa contro i canadesi ma perche', probabilmente, per suonare questo tipo di musica sarebbe piu' semplice essere inglesi. O, addirittura, italiani. Per loro fortuna il passaporto inglese l'hanno guadagnato con un contratto con la Rise Above di Lee Dorian che continua a non sbagliare un colpo da anni. Noi italiani invece stiamo a guardare come e' possibile suonare progressive ma risultando non stucchevoli, barocchi o sbrodoloni, senza la classica dark gotica mal truccata a suonare qualche strumento a caso ma con una frontman (Alia O'Brien) tuttofare: flauto, voce, tastiere e grande presenza scenica. Oltre ad essere decisamente incantevole.
Living With The Ancients, registrato da Sanford Parker (ormai lo Steve Albini degli anni 10), e' un disco che segna uno scarto gigantesco rispetto all'omonimo esordio. Decisamente piu' denso e corposo, meno dichiaratamente seventies e meno citazionista. Ovviamente flauto e tastiere devono piacere, altrimenti ne uscirete col mal di testa dopo pochi minuti, ma il mix di hard rock e progressive devoto ai Jethro Tull, ai nostrani New Trolls e Osanna mescolato con Coven, Jefferson Airplane, Curved Air risulta di grande efficacia. Come i Jex Thoth, ma piu' bravi.
Per quanto mi riguarda Blood Ceremony sono una delle realta' piu' interessanti uscite negli ultimi anni. Se gia' l'esordio mi aveva stregato questo "Living With The Ancients" mi ha dato pura dipendenza.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte
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