Prendete un vinile dei Rolling Stones (quelli più marci) e raddoppiate la velocità. Avrete "Crimes" dei Blood Brothers.
Dopo il trattamento di Ross Robinson (che la band non ha gradito più di tanto) e la firma con la V2 la band sembrerebbe pronta per il grande salto. Ovvero da essere la band preferita di 10 persone lo sarà di 20! Il suono dei fratellini di sangue di Seattle è tutto tranne che addomesticabile e orecchiabile. E' istinto selvaggio e cazzone, è delirio e frustrazione. E musicalmente è tutto quello che vorremmo dal rock'n'roll: imprevedibile, rumoroso, strano e potente.
Impossibile distinguere un brano dall'altro, forse per un urlo messo prima di una chitarrata ulcerosa o per un ritmo leggermente più ballabile di un altro. Ma non è importante, è importante, invece, che facciate vostro quest'album e che inseriate la band fra i vostri nomi preferiti di sempre.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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