Home [ Recensioni ] News Speciali Live Reports Etichetta Negozio Radio
  [ rock ] metal punk indie experimental pop elettronica

Black Mountain - Destroyer (Jagjaguwar)

Ultime recensioni

Defacement - DualityDefacement
Duality
God Bullies - As Above So BelowGod Bullies
As Above So Below
Five The Hierophant - ApeironFive The Hierophant
Apeiron
Jerry Cantrell - I Want BloodJerry Cantrell
I Want Blood
Demon & Eleven Children - Demonic FascinationDemon & Eleven Children
Demonic Fascination
Oranssi Pazuzu - MuuntautujaOranssi Pazuzu
Muuntautuja
Chat Pile - Cool WorldChat Pile
Cool World
Blood Incantation - Absolute ElsewhereBlood Incantation
Absolute Elsewhere
Alexander Gregory Kent - Teaches Dust to ReasonAlexander Gregory Kent
Teaches Dust to Reason
Human Impact - Gone DarkHuman Impact
Gone Dark
Akhlys - House Of The Black GeminusAkhlys
House Of The Black Geminus
Alora Crucible - Oak Lace ApparitionAlora Crucible
Oak Lace Apparition
Midwife - No Depression In HeavenMidwife
No Depression In Heaven
Julie - My Anti-Aircraft FriendJulie
My Anti-Aircraft Friend
Kollapse - ARKollapse
AR
Unto Others - Never NeverlandUnto Others
Never Neverland
Castle - Evil RemainsCastle
Evil Remains
Knoll - As SpokenKnoll
As Spoken
Uniform - Nightmare CityUniform
Nightmare City
Uniform - American StandardUniform
American Standard

Black Mountain - Destroyer
Autore: Black Mountain
Titolo: Destroyer
Etichetta: Jagjaguwar
Anno: 2019
Produzione: Stephen McBean
Genere: rock / psych / stoner

Voto:
Produzione:
Originalità:
Tecnica:




I canadesi si sono guadagnati una discreta schiera di fan nel corso di questi anni grazie ad un buon rock psichedelico in bilico tra il classico riff anni 70, synth di scuola Pink Floyd e qualche svolazzo heavy doom.

La band si presenta al nuovo appuntamento discografico orfana della cantante Amber Webber e del batterista Joshua Wells e così i Black Mountain diventano inevitabilmente ancor più McBean-centrici. Il barbuto chitarrista si fa carico praticamente di tutte le parti vocali (subentra ai cori e come seconda voce Rachel Fannan degli Sleepy Sun) e qualcosa sembra essere cambiato anche nel songwrting che vira, nelle parti più tirate, verso un sound heavy ispirato agli anni 80. Certo, rimane l'impronta psichedelica e il lavoro ai synth di Jeremy Schmidt è sempre elemento imprescindibile, ma pezzi come "Future Shade" o "Licensed To Drive" potrebbero essere usciti da un'improvvisa svolta psichedelica dei primi Iron Maiden e il tentativo non sembra perfettamente riuscito.

Il disco suona molto meglio quando si torna al classico riff hard rock come nel caso "Horns Arising", dove la chitarra di McBean ben si sposa con l'atmosfera psichedelica del brano e il gruppo si lascia finalmente andare ad una bella cavalcata elettrica.

L'album regala qualche soddisfazione qua e là, ma presenta anche momenti meno interessanti come l'intermezzo "Closer To The Edge" che non aggiunge nulla all'opera o "High Rise" dove la band sembra più attenta a pestare forte che a creare la giusta atmosfera. L'apice di un disco non memorabile si raggiunge con la conclusiva "FD'72", brano più raccolto, ispirato al miglior Bowie, dove McBean offre un'interpretazione vocale sorprendente.

In conclusione, dopo l'ottimo "IV", uscito nel 2016, era lecito aspettarsi un po' di più.

[Francesco Traverso]

Canzoni significative: Horns Arising, FD'72.

Questa recensione é stata letta 436 volte!
Voto utenti:
Vota Questo Disco:



Live Reports

30/09/2010RavennaBronson

tAXI dRIVER consiglia

Oneida - Expensive AirOneida
Expensive Air
Motorpsycho - PhanerothymeMotorpsycho
Phanerothyme
Siena Root - The Secret Of Our TimeSiena Root
The Secret Of Our Time
Deafkids - MetaprogramaçãoDeafkids
Metaprogramação
Morkobot - MortoMorkobot
Morto
Deafkids - & Rakta - Live At Sesc PompeiaDeafkids
& Rakta - Live At Sesc Pompeia
Mdou Moctar - Ilana The CreatorMdou Moctar
Ilana The Creator
OM - Conference Of The BirdsOM
Conference Of The Birds
Comets On Fire - AvatarComets On Fire
Avatar
Altin Gun - YolAltin Gun
Yol