Universalmente il miglior disco dei Black Flag è considerato Damaged, il quale, assieme a Minor Threat, ha gettato le basi dell'hardcore americano. My War, il passo di poco successivo, è una vera sfida: rallentarne i ritmi mantenendo la potenza. Come stavano sperimentando i Flipper con l'album "Generic Flipper". Immaginatevi questo scenario da prima metà degli anni 80: gruppi come quelli che ho appena citato aggiunti a realtà come Scratch Acid, Buttholes Surfers e Husker Du. Immaginatevi piccoli Kurt Cobain e Josh Homme che ascoltano e imparano. Da un disco come "My War" è nato il suono grunge e quello che dopo molti anni sarebbe diventato lo stoner. Quindi sarà vero che "Damaged" è più bello ma "My War" è più importante. L'urlo primordiale di canzoni come la title-track, i rallentamenti di "Beat My Head Against The Wall", gli assoli convulsi presenti in tutto il disco. E quelle fantastiche scale dall'altro mondo delle chitarre di Greg Ginn? Che, tra l'altro, suona pure il basso sotto lo pseudonimo di Dale Nixon. E la copertina di Raymond Pettibon, che nel corso di alcuni anni diventerà un nome parecchio importante nel mondo musicale e non. Tutto è perfetto. SST 1983. Un secolo fa. Ma, musicalmente, ancora freschissimo.
[Dale P.]
Canzoni significative: My War, Beat My Head Against The Wall.
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