Black Cobra sono un duo formatosi nel 2002 e composto da Rafa Martinez (Acid King) e Jason Landrian (Cavity), personaggi che negli anni hanno contribuito a definire la storia del doom e dello sludge, ovvero la parte più estrema e viscerale dello stoner. Chronomega è il loro terzo album e il primo per Southern Lord dopo i precedenti con l'ottima At A Loss (Stinking Lizaveta, Cream Abdul Babar, Swarm Of the Lotus, Damad, 16, Meatjack).
Batteria implacabile, riff serrati e voce slabbrata sono gli ingredienti di una band che non conosce mezze misure: partono già dal primo secondo con il loro assalto furioso e per quaranta minuti non si concedono soste. Chronomega è un disco monolitico, privo di velleità artistoidi e di qualsiasi approccio ragionato: i due suonano a volume esagerato e pestano, nulla di più. Ma è un bel sentire. Almeno se siete cresciuti a pane e Melvins, Eyehategod, Big Business (ma i BC sono meglio, ma di parecchie misure), High On Fire e Motorhead.
Sicuramente è una band che dal vivo darà il meglio di sè, ma la produzione secca di Billy Anderson riesce a ricreare quel senso di caos tribale che trascina l'ascoltatore in furiosi headbanging ma con i piedi ben sepolti nella palude più nera.
Se per voi i Torche sono troppo "pop" ma adorate quell'attitudine "plug & play" i Black Cobra fanno per voi.
[Dale P.]
Canzoni significative: Chronosphere, Lightning In His Hand.
|